PERCHE’ STUDIAMO?
A cosa serve studiare?
A quale studente, non è mai capitato di farsi proprio questa domanda?
COSA VUOL DIRE STUDIARE?
Per rispondere, dobbiamo innanzitutto capire cosa significa studiare: studiare vuol dire acquisire abilità e conoscenze per poterle successivamente sistemare nella propria mente al fine di riutilizzare al momento opportuno. Possiamo dire che lo studio è un particolare modo di apprendere, ma non l’unico.
I PERCORSI DELL’APPRENDIMENTO
Esistono diversi modi per pensare al proprio apprendimento:
- Possiamo immaginarlo come una linea orizzontale che si estende in modo regolare, quindi come un processo lineare che ha origine in un punto ed è potenzialmente illimitato; la linea potrebbe essere ascendente, per sottolineare come sia un processo di progresso e di crescita; dallo stesso punto, anziché far partire una sola linea, potrebbero partirne molte, a indicare percorsi diversificati;
- Un altro modo di vedere il proprio apprendimento è quello di identificare se stessi come un cerchio in cui entrano “frecce-nozioni” dall’esterno, le quali si rapportano con tutto ciò che c’è dentro al cerchio (ovvero i nostri “pallini-conoscenze” o “pallini-abilità” o ancora “pallini-emozioni”).
LE CARATTERISTICHE DELLO STUDIO
Lo studio ha alcune caratteristiche principali:
- è intenzionale: ciò implica il sapersi concentrare, ovvero rimanere attenti per un determinato lasso di tempo, in modo tale da acquisire nozioni per poter raggiungere certi obiettivi di apprendimento che ci si pone di volta in volta;
- può avere diversi fini: che sia la sete di sapere o la preparazione di un esame, chi studia vuole raggiungere un obiettivo (personale o estrinseco);
- la sua qualità varia a seconda delle modalità con cui si studia: nel caso in cui si abbia uno studio mnemonico, cioè qualora si imparino a memoria nozioni slegate fra loro, si parla di apprendimento di scarsa qualità, privo di alcuna utilità se non quella di superare l’esame; nel caso in cui lo studio sia critico, ovvero teso ad elaborare riflessioni personali circa quanto si è studiato, possiamo parlare di studio efficace e di qualità elevata;
- è autoregolato: implica il dover gestire autonomamente tutto il processo, dall’organizzazione iniziale all’apprendimento finale, applicando in ogni fase le strategie più idonee e che meglio si adattino alle caratteristiche individuali, senza mai perdere di vista lo scopo finale e alimentando costantemente la motivazione.
STUDIAMO PER CONOSCERE
Molte grandi personalità si sono espresse in merito all’importanza dello studio e della conoscenza.
“La conoscenza è potere” (Francis Bacon)
“Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza”. (Socrate)
“Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza.” (Dante)
“Fermare la diffusione del sapere è uno strumento di controllo per il potere perché conoscere è saper leggere, interpretare, verificare di persona e non fidarsi di quello che ti dicono. La conoscenza ti fa dubitare. Soprattutto del potere. Di ogni potere.” (Dario Fo)
“La vita è un processo che cerca conoscenza. Vivere è imparare.” (Konrad Lorenz)
Dunque la risposta alla prima domanda trova le sue radici in molti aspetti fondamentali della nostra esistenza:
- studiare è di vitale importanza per ciascun individuo perché la conoscenza ci rende potenti, ci regala gli strumenti per agire nel mondo;
- la conoscenza ci fa essere degli uomini migliori, facendoci prendere potenzialmente le scelte migliori e combattendo l’ignoranza, che spesso risulta essere fonte di male e cattiveria;
- è la nostra semenza, siamo stati creati con doti e capacità da mettere a frutto;
- conoscere e studiare ci aiutano a sviluppare il pensiero critico e a porci domande, che poi sono la base dello sviluppo e di ogni tipo di crescita;
- la nostra essenza è fatta di sapere, da quando nasciamo non facciamo altro che imparare, conoscere, studiare e interpretare il mondo per poterlo vivere nella piena consapevolezza.
“La conoscenza è potere solo in senso potenziale; diventa una capacità pratica solo qualora la si organizzi sottoforma di progetti volti a realizzare uno scopo […] E’ davvero istruito chi sa dove attingere le conoscenze quando ne ha bisogno e come organizzarle in forma di progetti pratici”. (Napoleon Hill)