GLI STILI DI APPRENDIMENTO
Ogni persona, e dunque ogni studente, ha un approccio totalmente differente allo studio, e questo dipende non solo dalla tipologia di materia che si affronta, ma soprattutto dal proprio stile di apprendimento.
COS’E’ LO STILE DI APPRENDIMENTO
Lo stile di apprendimento è l’insieme delle caratteristiche che distinguono un approccio allo studio da un altro, la totalità delle modalità che vengono utilizzate per imparare nuovi concetti, percepirli, elaborarli, farli propri e recuperarli. Ad esempio, una persona potrà ricordare più facilmente un concetto quando ascolta una lezione, un’altra quando legge un libro o vede delle slide, un’altra ancora quando realizza un esperimento.
Gli stili di apprendimento preferiti da ciascuno di noi dipendono dai canali sensoriali che privilegiamo per acquisire le informazioni: vista, udito, tatto. Le informazioni sono infatti veicolate dai nostri occhi, dalle nostre orecchie e, in senso lato, dalle nostre mani.
Ciascuno studente ha a disposizione i diversi canali e può utilizzare l’uno o l’altro, a seconda della natura dell’attività da svolgere.
I DIVERSI STILI DI APPRENDIMENTO IN BASE AI CANALI SENSORIALI
Anche potendo utilizzare tutti i differenti stili, ognuno avrà una propria preferenza. Possiamo distinguere le seguenti tipologie di stili:
- Stile visivo – verbale: quando il nostro apprendimento è legato alla letto-scrittura, al ricordo di come è strutturata la pagina su cui abbiamo studiato, agli appunti presi, ai riassunti, allora il nostro è uno stile visivo – verbale; spesso questo è il canale con cui i bambini con DSA trovano maggiori difficoltà;
- Stile visivo – non verbale: questo tipo di stile è presente quando si apprende per immagini, disegni, foto e simboli, mappe, grafici, colori, insomma tutto ciò che è compreso nel visual learning; questi studenti tendono a costruirsi immagini mentali di ciò che stanno leggendo, talvolta trovano difficile seguire le istruzioni verbali, sono dei buoni osservatori e per natura sono silenziosi;
- Stile uditivo: quando è più semplice memorizzare la lezione spiegata da qualcuno, ascoltandone dunque voce, toni, cadenze, quando si è favoriti partecipando a discussioni o a lavori di gruppo, si parla di stile uditivo; questi studenti amano parlare, hanno più difficoltà con le istruzioni scritte, preferiscono che qualcuno legga per loro, possono essere distratti più facilmente dai rumori;
- Stile cinestesico: se si apprende più facilmente utilizzando esperimenti, lavori pratici, esercizi di problem solving e role playing, allora lo stile viene chiamato cinestesico; questi studenti dunque tendono a prediligere attività concrete e situazioni in cui possano imitare gli altri o manipolare attivamente le informazioni, amano muoversi e usare gli oggetti, anche mentre stanno studiando.
Solitamente gli studenti con DSA adottano prevalentemente gli stili visivo-non verbale, uditivo e, soprattutto, cinestesico.
Nessuno di noi ne utilizza solo uno; tendenzialmente si mescolano fra loro (per esempio si studiano gli appunti presi ascoltando il professore, si leggono i libri assegnati e si ripassa sugli schemi-immagini che ci creiamo).
I DIVERSI STILI DI APPRENDIMENTO IN BASE AGLI STILI COGNITIVI
Un’altra componente da tenere in considerazione sono gli stili cognitivi, ovvero le modalità con cui vengono elaborate le informazioni prevalenti: ad esempio, lo stesso concetto si può affrontare in modo generale, proseguendo in modo intuitivo, oppure possiamo scomporlo in sotto-argomenti, studiandone uno alla volta e procedendo in modo sistematico e ordinato.
Possiamo distinguere le seguenti tipologie di stili:
- Stile cognitivo globale: colgono il quadro di insieme, il significato complessivo;
- Stile cognitivo analitico: colgono i singoli particolari e analizzano i dettagli;
- Stile cognitivo sistematico: analizzano una variabile per volta e gradualmente;
- Stile cognitivo intuitivo: procedono per ipotesi;
- Stile cognitivo impulsivo: procedono con un’elaborazione veloce;
- Stile cognitivo riflessivo: procedono con un’elaborazione lenta e accurata;
- Stile cognitivo dipendente dal campo: studiano con una modalità che dipende dal contesto e ne vengono influenzati;
- Stile cognitivo indipendente dal campo: studiano in modo autonomo rispetto al contesto;
- Stile cognitivo convergente: procedono secondo logica;
- Stile cognitivo divergente: procedono in modo creativo.
Solitamente gli studenti con DSA adottano prevalentemente uno stile globale e divergente.
Tutti questi stili cognitivi influenzano la modalità di affrontare i compiti e le attività e i risultati che si raggiungono.
A CIASCUNO IL SUO
Quindi, per concludere, riscontriamo differenze non solo in base al “cosa si fa”, ma anche in base al “come si fa”. Nessuno stile è migliore o peggiore di un altro, ma esistono stili migliori (e peggiori) in relazione a ciascuno di noi e all’attività che si deve affrontare. Per esempio (ma non necessariamente!), per quanto riguarda le materie scientifiche potremmo privilegiare l’utilizzo di immagini ed esperimenti, mentre per quanto riguarda storia sarà più semplice appellarci a documentari, foto e libri.
Spesso a scuola si tende a privilegiarne uno a discapito degli altri, anche se molte insegnanti, fortunatamente sempre più spesso, tentano di adottare più stili per poter raggiungere tutti gli alunni. Bisogna tenere presente che, laddove vi fosse discordanza tra i metodi utilizzati dai docenti e quelli adottati dagli studenti, si può facilmente generare difficoltà in quest’ultimi.
La cosa veramente fondamentale è non generalizzare (per esempio, con gli studenti DSA, bisogna tenere in considerazione le caratteristiche peculiari del singolo) ed essere consapevoli delle proprie modalità preferite di apprendimento (possibilmente affidandosi ad un tutor professionista o psicologo per comprendere il proprio funzionamento attraverso una prova studiata ad hoc, come per esempio il “Questionario sugli stili di apprendimento”), così da poterci facilitare il compito utilizzando maggiormente uno stile rispetto ad un altro e scegliendo gli strumenti più adeguati a noi. Tenendo inoltre in considerazione che gli stili possono essere continuamente migliorati, integrando tecniche e strumenti sempre nuovi.
E tu? A quale stile di apprendimento pensi di appartenere? In che modo studi meglio?